Lunedì 25 ottobre, ore 18 - Teatro Carignano
Stefano Rodotà
Nuovi diritti
L'età dei diritti


  l'articolo pubblicato su "La Repubblica" del 26 ottobre, contenente alcuni brani dell'intervento


Nel mondo che cambia anche nella dimensione diritti scopriamo continue novità. Bobbio, però, ammoniva: "L'attuazione di una maggiore protezione dei diritti dell'uomo è connessa con lo sviluppo globale della civiltà umana". E ricordava che vi sono due grandi questioni - la guerra e la povertà - che possono condizionare profondamente la vita dei diritti.
Viviamo oggi una situazione di conflitto. La guerra "infinita" e una globalizzazione senza regole impongono continue limitazioni di libertà e diritti. Al tempo stesso cresce la richiesta di diritti fondamentali come patrimonio ineliminabile di ogni persona, e che possano difenderla da sopraffazioni. Davanti a noi è una alternativa radicale: globalizzazione attraverso i mercati o attraverso i diritti?
Quali diritti? Gli storici diritti di libertà, certamente. E, con essi, i diritti nuovi che sono il frutto delle rotture e delle rivoluzioni del Novecento. La prima rottura si ha quando la forza della classe operaia integra la logica individualistica con i diritti sociali. Vengono poi le rivoluzioni delle donne, degli ecologisti, della scienza e della tecnica. Il corpo è liberato da molti vincoli imposti dalla natura, e l'innovazione scientifica consegna l'intero ciclo vitale, dalla procreazione alla morte, alla libera volontà delle persone. L'elettronica consente raccolte di informazioni sulle persone di dimensioni gigantesche. L'ambiente ci parla della sopravvivenza delle specie e del diritto delle generazioni future a ricevere un mondo non stravolto da sfruttamenti selvaggi delle risorse.
Nasce un nuovo catalogo dei diritti, che trova un primo tentativo di sistemazione nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Ma quali regole devono accompagnare i nuovi diritti? E' continua la tentazione di usare la legge non per dare ai diritti la loro giusta cornice, ma per subordinarli a valori non condivisi, ad un'etica di Stato: nascono così cattive leggi, come quella italiana sulla procreazione assistita, alle quali i cittadini cercano di sottrarsi con un "turismo dei diritti". Ma i diritti del corpo non sono soltanto quelli nuovi: il ritorno della tortura segna la violazione d'un antico e fondamentale diritto, ed è il segno d'una regressione civile.
E' in corso una lotta per i diritti, alla quale tutti dobbiamo partecipare con la fede e la determinazione testimoniate da Norberto Bobbio.


Stefano Rodotà è presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, presidente del Gruppo dei garanti europei, professore di Diritto civile all'Università di Roma "La Sapienza". Personalità di spicco della politica italiana, è stato più volte deputato al Parlamento, nonché Vice-Presidente della Camera dei Deputati (1992) e deputato al Parlamento Europeo. Ha tenuto corsi e seminari in molte università europee, degli Stati Uniti, del Canada, dell'Australia e dell'America latina. Nei suoi studi e nei suoi compiti istituzionali è stato uno dei primi e più attenti indagatori dei dilemmi etici e dei nuovi risvolti giuridici dischiusi dalla "rivoluzione tecnologica". Fin dallo studio pionieristico su Elaboratori elettronici e controllo sociale (Il Mulino 1973), i suoi libri, sempre improntati al principio di una rigorosa tutela dei diritti dell'uomo, richiamano l'attenzione sui rapporti tra tecnologia e diritti, ricercando proprio nel diritto le possibili risposte ai grandi interrogativi sollevati dal progresso tecnico-scientifico: dalla protezione della privacy, alla manipolazione genetica, dagli effetti degli OGM sull'ecosistema, fino all'insidiosa relazione fra tecnica e politica.

Fra le sue pubblicazioni:
Il terribile diritto. Studi sulla proprietà privata (Il Mulino 1982, 2a ed. 1990); Tecnologie e diritti (Il Mulino 1995); Libertà e diritti in Italia: dall'unità ai giorni nostri (Donzelli 1997); Repertorio di fine secolo (Laterza 1992, 2a ed. 2000); Tecnopolitica: la democrazia e le nuove tecnologie della comunicazione (Laterza 1997, 2a ed. 2004).